Il 3D vent’anni fa ha cambiato le regole del mercato; oggi siamo pronti a una nuova rivoluzione.
Nome: Marco Calini
Ruolo: Vicepresidente SolidWorld
Le origini
Spirito da pionieri
Ho iniziato lavorando nel settore tecnico nel lontano 1988, sono cresciuto occupando differenti ruoli in ambito commerciale e successivamente, nel 2000, mi sono messo in gioco come imprenditore, rilevando la divisione CAD di un’azienda che nel frattempo si stava indirizzando verso la gestione documentale. Alcuni anni dopo, dall’incontro e dall’intesa con Roberto Rizzo, è nata “l’avventura SolidWorld”.
Quello che mi rimane di queste esperienze così diverse è sicuramente una visione di insieme, un occhio a 360° sulle tendenze e le esigenze nel settore.
La mia crescita professionale va di pari passo con l’evoluzione dei software di progettazione. Ho iniziato all’interno della filiale italiana di una multinazionale che produceva terminali grafici, ho attraversato l’evoluzione del 2D ed ho contribuito all’affermazione del 3D. Nel ’96 e di questo sono particolarmente orgoglioso, ho iniziato a lavorare con SOLIDWORKS: siamo stati i primi in Italia a comprenderne le potenzialità e abbiamo con grande entusiasmo contribuito alla sua diffusione. Sono stati anni che ricordo ancora con grande piacere: c’era una grande motivazione, ci sentivamo dei “pionieri” nel creare cultura dell’innovazione, portando alle aziende un sistema di progettazione completamente nuovo.
Il presente
Un lavoro sulla “nuvola”
La sfida più importante per il presente sta nella capacità di gestire la trasformazione dei sistemi di comunicazione e la condivisione delle informazioni. Già adesso alcuni prodotti o servizi, attraverso il Cloud, sono fruibili in modo smart, sicuro e veloce. Una soluzione che aumenta le competitività delle aziende, in quanto consente di lavorare agevolmente con soggetti diversi (fornitori, consulenti, personale dislocato in altre sedi ecc.). La lontananza non è più un limite, si possono scegliere le migliori collaborazioni e creare importanti sinergie. Una scelta che incontra ancora una certa diffidenza da parte degli utenti, ma che sul lungo periodo, si dimostra vincente.
Altro tema fondamentale è il servizio personalizzato al cliente, che si dimostra attento e sempre più competente ed esigente. Noi siamo sempre meno venditori e più consulenti, diamo un supporto di alto profilo e continuiamo a investire nella formazione del nostro personale per poter adattare ed integrare i vari programmi secondo le necessità specifiche delle singole aziende.
La visione
La qualità non è più una scelta strategica
Se vuoi rimanere competitivo non devi semplicemente essere in linea con quello che il mercato chiede oggi, devi essere pronto a quello che chiederà domani. Un settore che ha colto questo aspetto è quello della produzione di macchinari complessi: di fronte all’arrivo di nuovi concorrenti, asiatici e non solo, la qualità non è una scelta strategica, bensì è l’unica risposta possibile. Ottenerla, significa creare macchinari affidabili, sempre efficienti e ben mantenuti nel tempo, perché eventuali problemi di malfunzionamento generano costi indiretti, non accettabili per le aziende. Per farlo bisogna sfruttare tutta la tecnologia possibile, sia nel controllo del processo di fabbrica che nel prodotto, per questo si stanno adottando sistemi IOT (Internet Of Things) capaci, attraverso la raccolta e l’interpretazione di enormi volumi di dati, di anticipare eventuali guasti e gestire un corretto programma di manutenzione.
Questo è solo un esempio di come la tecnologia ed i servizi ad essa collegati stiano trasformando un settore importante del tessuto industriale meccanico italiano.