DKC GROUP

Digitalizzazione dei processi, DKC promuove a pieni voti le soluzioni di SolidWorld. 

L’azienda

Il successo di un’azienda passa attraverso diversi step, ciascuno dei quali ha un ruolo chiave nel renderla al contempo innovativa, agile e solida. DKC è una realtà storica italiana riconosciuta per la sua comprovata esperienza maturata nel campo della progettazione e della realizzazione di soluzioni per il settore elettrotecnico e dell’automazione industriale. Fin dalla sua fondazione, da un’intuizione del fondatore Marco Cecconi e risalente agli anni Novanta, il Gruppo DKC ha perseguito una massiccia politica di acquisizione di solide e importanti aziende presenti sul territorio nazionale, arricchendo progressivamente la sua offerta, allargando così senza sosta gli orizzonti del proprio business e sviluppando in più direzioni know-how e competenze tecniche specifiche.  
 
Attualmente DKC, che ha registrato nel 2023 un fatturato pari a 200 milioni di euro, vanta stabilimenti produttivi dislocati su un’area complessiva di 73 mila metri quadrati, possiede magazzini in diversi Paesi (dei quali 12 ubicati in Italia), la cui superficie totale ammonta a 40 mila metri quadrati, dispone di 16 sedi in Italia, Ungheria, Romania, Tunisia e di un organico complessivo composto da oltre 630 addetti.  

La mission

Alla ricerca di un flusso completamente digitale 
Uno dei passaggi recenti più importanti e impegnativi per DKC è stato il processo di digitalizzazione dell’azienda. 

“Siamo presenti con le nostre sedi sui principali mercati del mondo, come la Cina e naturalmente l’Europa. Avendo acquisito realtà differenti, in Italia siamo una rete piuttosto diffusa: abbiamo 12 diversi stabilimenti e altrettanti uffici tecnici nei quali si concentra il know-how specifico legato a ciascun prodotto o soluzione. Per avvicinare virtualmente le sedi e uniformare i processi abbiamo quindi deciso di affidarci alla competenza di SolidWorld. L’azienda ha messo a nostra disposizione diversi strumenti hardware e software e, soprattutto, un servizio di supporto e consulenza che ci hanno consentito di ottenere il massimo dal nostro investimento e creare un flusso digitale il più possibile completo: dall’acquisizione degli ordini alla loro elaborazione, fino al lancio in produzione e alla gestione del magazzino”. 

Dal 2D al 3D, poi il PDM 

Il primo importante cambiamento apportato nelle varie sedi di DKC, riguarda l’aggiornamento del software CAD da 2D a 3D con SOLIDWORKS. Ciò ha permesso di uniformare gli standard operativi sfruttando una metodologia di lavoro equivalente per tutti gli uffici. Il secondo ha riguardato l’implementazione di un PDM, vero cuore del progetto, per avere un effettivo allineamento a livello di gestione e procedure per agevolare sia il personale direttamente coinvolto, sia il management. 

“L’offerta di SolidWorld include molti altri applicativi, ad esempio il sistema Bridge, vera e propria estensione del PDM che ci ha permesso di collegare in maniera diretta CAD ed ERP per razionalizzare tutte le fasi di processo. Un tempo i lavori svolti in ufficio tecnico venivano passati via e-mail tra i diversi reparti; oggi le stesse informazioni sono disponibili in tempo reale a tutti, nella versione più aggiornata e senza possibilità di errore. Inoltre, avevamo già al nostro interno una stampante 3D di Stratasys ed è stato decisamente pratico affidarci a SolidWorld Group anche per la gestione e l’assistenza di questa macchina. Senza contare il servizio pre e post-vendita, che si è rivelato davvero fondamentale: questi sono investimenti importanti per ambiti dell’attività imprenditoriale che gli operatori del settore conoscono meno e per i quali si devono affidare a chi li propone. Noi ci siamo affidati a SolidWorld per le positive esperienze pregresse di un nostro manager e abbiamo capito che la loro forza sono proprio le persone, capaci di valorizzare gli strumenti che propongono a beneficio dell’utilizzatore finale”.

Vantaggi misurabili

Quali sono, allora, i vantaggi apprezzabili di una simile rivoluzione aziendale? Cecconi non ha dubbi mentre ne elenca diversi:

“Il primo è legato all’uso del CAD 3D, che ha efficientato una serie di processi e ridotto tempi e possibili errori legati a più passaggi e verifiche. Abbiamo poi ridotto quasi a zero l’uso di carta: potrà sembrare superfluo, ma non lo è affatto, soprattutto in termini di sostenibilità, tema a cui DKC sta riservando un’attenzione particolare, in quanto ogni componente lungo il proprio percorso all’interno dell’azienda porta con sé qualche decina di fogli. C’è poi un lato più pratico: penso ad esempio a un nostro stabilimento che realizza carpenteria in rame partendo da barre molto lunghe, spesse anche 5 mm e quasi sempre piegate e forate a disegno. Prima dell’implementazione del CAD 3D e del PDM, tutto questo era demandato all’esperienza del disegnatore tecnico e dell’operatore che svolgeva l’operazione a quadro montato, quindi con misure ricavate sul momento. Oggi le stesse barre vengono disegnate in ufficio tecnico e, grazie al PDM che dialoga con l’apposito software CAM, l’operatore recupera tutto in formato 3D e lancia la produzione in macchina, riducendo così la necessità di avere operatori specializzati che possono dedicarsi ad attività a maggiore valore aggiunto”. 

Un’altra mossa vincente è stata quella di procedere con gli aggiornamenti sede dopo sede, anziché tutte in un solo momento. Questo ha permesso di sfruttare le esperienze acquisite a mano a mano dai plant manager, che hanno fatto da veri e propri “Ambassador del cambiamento” nei confronti dei successivi, rendendo allo stesso tempo più solidi i rapporti tra i diversi stabilimenti. 

Nel futuro c’è la scansione 3D

Come visto, DKC ha messo parecchia “carne al fuoco” in questi anni, ma c’è sempre margine per aggiungere soluzioni o tecnologie utili: una di queste è la scansione 3D per eseguire il reverse engineering dei particolari o per il loro controllo dimensionale. 

“Lo strumento di scansione che SolidWorld ci ha proposto presenta una caratteristica ideale per le nostre esigenze: si tratta di un dispositivo portatile che offre prestazioni elevatissime e può essere riposto in una valigetta per essere utilizzato in una qualunque delle nostre sedi. Per una realtà come la nostra, molto dispersiva in termini geografici, questo consente di sfruttare al meglio gli investimenti compiuti”.

E, come ha raccontato Cecconi, quando gli investimenti hanno un evidente ritorno in termini produttivi e umani portano sempre ad altri investimenti nel tempo. 

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